Saccarina, aspartame, fruttosio, sono tutti dolcificanti che spesso vengono aggiunti al posto dello zucchero per dolcificare gli alimenti tentando così, di risparmiare qualche caloria e di fare un favore alla propria linea.
Ma cosa sono realmente i dolcificanti?
Prima di tutto dobbiamo suddividerli in due gruppi principali: i dolcificanti naturali e quelli di sintesi, cioè quindi ottenuti artificialmente con processi chimici.
I dolcificanti naturali, come lo xilitolo, il sorbitolo o il fruttosio, si trovano come tali in natura, apportano circa 2 kcal/g contro le 4 kcal/g del saccarosio (zucchero) ed hanno un potere dolcificante 200 volte maggiore rispetto allo zucchero (ne basta una minima quantità per dolcificare).
Il fruttosio in particolare ha un indice glicemico più basso dello zucchero mentre il suo potere dolcificante è leggermente superiore (circa il 33%) in più.
Ad alte concentrazioni possono risultare amari. Non favoriscono le carie, in particolare lo xilitolo che si trova spesso nei chewing-gum. Sorbitolo, xilitolo e mannitolo sono metabolizzati solo parzialmente, buona parte viene fermentata dalla flora batterica, motivo per cui in dosi elevate possono provocare diarrea.
Gli edulcoranti di sintesi (artificiali) sono nati come dolcificanti per diabetici e, grazie al loro potere calorico estremamente basso, si sono presto diffusi in molti alimenti dietetici. Queste sostanze hanno infatti un potere dolcificante estremamente elevato tanto che sono sufficienti piccolissime quantità per donare un sapore particolarmente dolce all'alimento.
Nelle dosi utilizzate risultano privi di potere calorico, non sono fermentabili e non hanno effetti lassativi. Sono da evitare in gravidanza e allattamento.
Ma è vero che questi edulcoranti sono cancerogeni?
L’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) ha dichiarato che “se le dosi rimangono all’interno dei limiti dei fabbisogni calorici non sussistono rischi per la salute. I dolcificanti sono prodotti sicuri ma non salutari, cioè non migliorano il nostro stato di salute”.
Non è dimostrato che utilizzare dolcificanti al posto dello zucchero abbia effetti significativi sulla perdita di peso, quindi sono indicati solo per i pazienti obesi o diabetici.
I suggerimenti dell’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) contenuti nelle Linee guida per una sana alimentazione dicono:
“Il consumo dei sostituti dello zucchero, pur se ormai entrato nell’uso corrente, non è affatto indispensabile, neppure nei casi in cui si seguano regimi ipocalorici per la riduzione del peso. Infatti, l´uso di questi edulcoranti non permette da solo di ridurre il peso corporeo se non si diminuisce la quantità totale di calorie introdotte con la dieta e non si aumenta l’attività fisica.”
Personalmente, per dolcificare ho sempre preferito un buon cucchiaino di ottimo miele.
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